Come noto, il nuovo Piano Transizione 5.0 nasce come evoluzione del paradigma Industria 4.0 e mette al centro i concetti di Efficienza Energetica e Sostenibilità, premiando gli investimenti verso tali ambiti con agevolazioni in crediti di imposta.
Un’azienda impegnata per la sostenibilità, che voglia beneficiare degli incentivi offerti, dovrà affrontare un percorso di certificazione suddiviso in due fasi cruciali: la certificazione “EX-ANTE” e quella “EX-POST”, entrambe affidate a soggetti di valutazione accreditati e indipendenti. Queste certificazioni richiedono una rigorosa raccolta dati in campo per dimostrare la situazione iniziale e l’effettiva riduzione dei consumi e delle emissioni.
La certificazione EX ANTE è il primo passo. Questa attestazione verifica che il progetto soddisfi i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia. È fondamentale raccogliere dati accurati sul consumo energetico prima dell’implementazione del progetto, per poter dimostrare in seguito che le azioni pianificate porteranno effettivamente a una riduzione dei consumi.
Una volta completato l’investimento, si passa alla certificazione EX-POST. Questo certificato conferma che l’azienda ha effettivamente raggiunto gli obiettivi di riduzione del consumo energetico e dell’impatto ambientale. Ancora una volta, la raccolta dati gioca un ruolo centrale, fornendo prove concrete del successo delle iniziative di sostenibilità.
È evidente che, affinché la raccolta dei dati sia accurata, affidabile e soprattutto incontestabile, è essenziale utilizzare strumenti che offrano misurazioni precise e conformità normativa. Gli strumenti dovrebbero quindi rispettare degli standard qualitativi elevati.
Le due certificazioni menzionate sono sicuramente necessarie per accedere agli incentivi, ma sono sufficienti?
Ad esempio, il precedente Piano Transizione 4.0 prevede anche l’obbligo di mantenimento dei requisiti nel tempo: in caso di ispezione vengono richieste le evidenze di integrazione ed interconnessione ai sistemi di fabbrica (log dei dati acquisiti dalle macchine, registri di produzione, report, etc.). Se verrà applicato lo stesso concetto significa che si dovrà monitorare e registrare l’andamento del consumo energetico dei beni oggetto della certificazione EX POST per tutta la durata del beneficio.
Inoltre, per quanto riguarda la certificazione EX ANTE, su quali dati si deve basare la rilevazione? È richiesto un periodo di tempo minimo per il monitoraggio (un istante di tempo, un giorno, una settimana, un mese o più)? Se un’azienda deve effettuare il revamping o la sostituzione imminente di un macchinario che potrebbe portare ad un miglioramento dell’efficienza energetica, l’incertezza dovuta alla mancanza di informazioni a riguardo potrebbe provocare ritardi in seguito. Ogni giorno di registrazioni mancanti in merito alla situazione precedente il revamping/sostituzione potrebbe essere un giorno di produzione sprecato.
In attesa di ottenere indicazioni più precise che verranno rilasciate con i successivi decreti, circolari ed integrazioni, ricordiamo che l’accesso ai dati è sempre importante in un contesto produttivo e che non ha senso attendere e perdere tempo quando ci sono soluzioni già pronte dedicate allo scopo.
A questo proposito, Systematik consiglia Synergia, che si distingue per la capacità di fornire dati affidabili e conformi ai requisiti normativi, con misurazioni True RMS per ottenere il massimo della precisione nella misurazione dell’energia e la certificazione MID per garantire la qualità metrologica secondo i più recenti Standard Internazionali.
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